FONDO CAVOTI

Pietro Cavoti era uno studioso dai molteplici interessi come dimostrano tutti i documenti conservati al museo. Nella Sala a lui dedicata troviamo: i taccuini, inseparabili amici dove il professore annotava note personali, studi, disegni; gli album, dove sono stati raccolti disegni realizzati dalla giovane età fino all’ultimo lavoro (gli schizzi per la pergamena di Umberto I); i disegni originali delle illustrazioni per l’opera di Vannucci. I manoscritti sono raccolti in diversi volumi e trattano disparati argomenti: dai canti in grico della tradizione locale allo studio di architettura e pittura toscana; dagli studi di letteratura, prose e versi allo Statuto per l’Accademia di Belle Arti di Venezia; dalle lezioni di estetica e dalle relazioni sui monumenti locali al discorso per le onoranze funebri del filosofo e amico Pietro Siciliani. Si conservano inoltre: i documenti relativi al restauro di Santa Caterina; quattro album fotografici e le foto di Alessandro Barbieri, il fotografo modenese che lavorò a fianco di Cavoti per la rilevazione dei monumenti di Terra d’Otranto; una ricca raccolta di ritratti femminili, di uomini e di paesaggi; la corrispondenza pubblica e privata; le raccolte di documenti, diplomi e ricordi; le raccolte di stampe e riviste inglesi, tedesche e francesi. La raccolta di libri antichi e opuscoli è conservata presso la Biblioteca Pietro Siciliani.

Una vita di studi, interessi, curiosità conservata in pagine e pagine di scritti e fogli da disegno.

Nel suo ultimo taccuino, a pochi mesi dalla morte, Cavoti scrive il motto che racchiude la sua intera filosofia: «La tutela dei monumenti è tutela della civiltà e produce il perfezionamento dei popoli che li possiedono».

Nella Sala Siciliani sono conservati altresì i circa duemila volumi appartenuti al Cavoti e donati dal nipote di lui l’avv. Torricelli.